‘Dare del Lei’ vs ‘dare del tu’: la forma di cortesia in italiano / Being on first name terms vs being formal in Italian

1) “Ciao, come stai? Vuoi un caffè?”

2) “Buongiorno, come sta? Vuole un caffè?”


Qual è la differenza tra la frase numero 1) e la frase numero 2)?


Quando parlo con un amico, con una persona della mia famiglia, con un collega di lavoro o qualcuno che conosco bene, posso usare la prima frase.

Invece quando parlo con una persona che non conosco, con qualcuno con cui ho rapporti di lavoro formali o con qualcuno che ha qualche anno più di me, devo usare la seconda frase: la forma di cortesia.


La forma di cortesia è molto importante nella lingua italiana perché si usa quotidianamente in tantissime occasioni, quindi è indispensabile imparare quando si deve “dare del Lei” e quando invece si può “dare del tu”.


Ogni giorno ci possiamo trovare in tante situazioni in cui dobbiamo essere in grado di “dare del Lei” cioè di usare la forma di cortesia: quando andiamo in farmacia, quando entriamo in un negozio, al ristorante, all’ufficio postale o quando incontriamo un vicino di casa o chiediamo un’informazione a una persona più “anziana” di noi.


Quindi, ogni giorno dobbiamo essere in grado di rivolgerci alle persone che non conosciamo in modo cortese e formale.

Se non usiamo la forma di cortesia rischiamo di sembrare maleducati, o di mancare di rispetto e di conseguenza rischiamo di indisporre la persona con cui stiamo parlando.


Dal punto di vista grammaticale “dare del Lei” significa parlare con qualcuno utilizzando il verbo coniugato alla terza persona singolare ed il pronome “Lei”.


In questo caso, il “Lei” della forma di cortesia si differenzia dal pronome soggetto femminile “lei” che invece si riferisce a una donna. Non ha importanza se stiamo parlando con un uomo o con una donna: quando usiamo la forma di cortesia usiamo sempre e solo il “Lei”.


Quindi se parliamo con un amico a cui “diamo del tu”, dobbiamo dire, per esempio: Giovanni, vuoi qualcosa da bere?


Se invece parliamo con il nostro anziano vicino di casa a cui “diamo del Lei”, dobbiamo dire: Signor Bianchi, vuole qualcosa da bere?


Altro esempio. Si incontrano due compagni di scuola:

Ciao! Mi chiamo Daniele, e TU come ti CHIAMI?


Si incontrano due vicini di casa:

Buongiorno! Mi chiamo Daniele Bianchi, e LEI come si CHIAMA?


Quando siamo incerti sul come rivolgerci a una persona è sempre meglio “dare dal Lei”. Una persona infatti potrebbe sentirsi un po’ offesa se non le parliamo utilizzando la forma di cortesia. E non faremmo una bella figura. Potremmo sembrare maleducati.


Come si fa a passare dal Lei al tu? Il passaggio dal “dare del Lei” al “dare del tu” viene deciso dalla persona “più importante”.


Cosa significa? Che è la persona anziana che autorizza il giovane a dargli del tu, il Direttore che autorizza l’impiegato o il Professore che autorizza lo studente. Le parole per fare questo passaggio sono: “Diamoci pure del tu” oppure “Dammi pure del tu”.


A quel punto significa che si è raggiunto un grado di confidenza e di conoscenza che ci autorizza a parlare da pari a pari.


Devo aggiungere che negli ultimi anni, in Italia, molto spesso la forma di cortesia non viene utilizzata da molte persone, soprattutto da chi pensa che il “dare del Lei” rappresenti un’inutile formalismo, un retaggio del passato, qualcosa che limiti la spontaneità nei rapporti e l’immediatezza nella comunicazione.


Spesso potrebbe capitare di entrare in un negozio e sentirsi lanciare un “Ciao, posso aiutarti?” dalla commessa ventenne che utilizza il “tu” con finta familiarità per sembrare più moderna e meno distante.


Ci sono anche molte persone che sentono subito il bisogno di accorciare le distanze, rendendo più intima una conoscenza appena nata usando il “tu”.


E infine ci sono persone che, nella tendenza comune a sembrare sempre e comunque più giovani, si sentono “vecchie” se qualcuno più giovane utilizza il “Lei” e propongono subito: dammi del tu, sennò mi fai sentire vecchio!


È un mondo complicato! Ma è anche questione di buon senso: usiamo il “Lei” con le persone che non conosciamo. Siamo sempre in tempo a passare al “tu”!


ASPETTO I TUOI COMMENTI! 🙂


DON'T MISS THE ENGLISH VERSION HERE BELOW:




BEING ON FIRST NAME TERMS VS BEING FORMAL IN ITALIAN


1) “Ciao, come stai? Vuoi un caffè?”

2) “Buongiorno, come sta? Vuole un caffè?”


What is the difference between sentence number 1 and sentence number 2?


When I talk to a friend, a person in my family, a work colleague or someone I know well, I can use the first sentence. I use an informal greeting like ciao and I have to conjugate the verbs in the second singular person: stai and vuoi.


On the other hand, when I talk to someone I do not know, someone I have formal business relationships with or who is older than me, I have to use the second sentence, the polite form.


I use the formal greeting buongiorno and I have to conjugate the verbs in the third singular person: sta and vuole.


The polite form is very important in the Italian language because it is used on many occasions, so it is essential to learn when you have to use dare del Lei and when you can use dare del tu.


The expressions dare del Lei or dare del tu are untranslatable in English. The two idioms could best be expressed as ‘being formal’ (dare del Lei) versus ‘being on first name terms’ (dare del tu).


It is not necessary to use a capital letter when we write Lei. However, in this article I will use the capital letter to distinguish the Lei of the kind form of courtesy from the lei female personal pronoun.


Every day we can find ourselves in situations where we have to use the polite form: when we go to the pharmacy, a store, a restaurant, the post office or when we meet a neighbour or we ask for information from an older person.

Therefore, every day we must be able to address the people we do not know in a polite and formal way.

If we do not use the form of courtesy we risk being rude or disrespectful to the person we are talking to.


From the grammatical point of view dare del Lei means speaking with someone using the verb conjugated to the third person singular and the pronoun Lei.

It does not matter if we are talking to a man or a woman: when we use the form of courtesy we always use only the Lei.


So, if we are talking to a friend we must say, for example: Giovanni, vuoi qualcosa da bere?

On the other hand, if we are talking to our elderly neighbour we must say: Signor Bianchi, vuole qualcosa da bere?


Another example, when two classmates meet they can say:

Ciao! Mi chiamo Daniele, e TU come ti CHIAMI?

On the other hand, when two elderly neighbors meet they say: Buongiorno! Mi chiamo Daniele Bianchi, e LEI come si CHIAMA?


When we are uncertain about how to address someone, it is always better to use the polite form. In fact, a person might feel a little offended if we do not talk to him or her in a polite way and we would not make a good impression.


How do you go from Lei to tu? The transition from dare del Lei to dare del tu is decided by the "most important" person.

What does that mean? It means that is the older person who authorizes the young to dargli del tu, to pass from the formal to the informal way, the director who authorizes the employee or the Professor who authorizes the student. The words to signal this change are: "diamoci del tu" or "dammi pure del tu".

At that point it means that we have reached a degree of confidence and knowledge that authorizes us to speak on an equal basis.


I must add that in recent years, sometimes, in Italy, the polite form is not used, especially by those who think that it represents an unnecessary formality, a legacy of the past, or something that limits spontaneity in relationships and immediacy in communication.

It is common to enter a store and be greeted with Ciao, posso aiutarti? by the twenty-year-old shop assistant who uses the tu with fake familiarity to look more modern and less distant.

There are many people who immediately need to shorten the process, trying to become close friends with people they have just met, using the "tu" from their very first interaction.


And finally there are people who, with the current trend to look younger and younger, feel "old" if someone younger uses the Lei and immediately propose: “dammi del tu, sennò mi fai sentire vecchio!” (dammi del tu, otherwise you make me feel old!)


It's a complicated world! But it is also a matter of common sense: I’d suggest we use Lei with people we do not know.


There is always time to switch to tu later!


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15 de enero de 2019
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Ciao! Benvenuto! My name is Elena, I was born and raised in Italy and I’m a professional teacher with 10 years of experience. I graduated in 'Modern Foreign Languages and Literatures' at the University of Padua and I also hold ITALS Master’s Degree in 'Teaching Italian Language and Culture to Foreigners' from the University of Venice, Ca’ Foscari. I am a qualified teacher and I have students of very different levels and backgrounds from USA, Asia, Africa, South America, East Europe, from every part of the world! I think learning a language should be interactive and engaging so I use a combination of skills and personalise my lessons according to my students needs. So tell me what your goal is and together we will create a plan to help you reach it! In your classes you can focus on any and/or all of the following themes: Grammar, Listening and Reading Comprehension, Accent Reduction , Business Italian, Communication and Speaking Skills, Breaking News for Communication and Discussio...
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