Prodotti a "chilometro zero"
L'italia è un piccolo Paese in cui, se non contiamo la pianura Padana, ci sono poche pianure. Inoltre,le pianure e le valli sono occupate da case e capannoni (=strutture dove ci sono aziende e fabbriche) industriali, perciò c'è poco spazio per l'agricoltura, che non è sufficiente per produrre il cibo necessario a nutrire 60 000 000 (sessanta milioni) di abitanti e decine di milioni di turisti. La conseguenza è semplice: l'Italia deve importare grano, verdure, carne e concentrare la produzione agricola in settori particolari e di qualità (prodotti che vengono consumati freschi oppure formaggi, vini e salumi tipici della cucina italiana).
"A chilometro zero" è un'espressione che trovi sempre più spesso nei mercati e nei negozi: sono prodotti coltivati nella zona in cui vengono comprati e quindi non sono stati in frigorifero per giorni e settimane. Da circa vent'anni in Italia c'è il movimento Slow food, che propone di tornare a mangiare con piacere. Anche se si ha poco tempo a disposizione, e per questo il pasto è per forza "veloce" (fast), si deve mangiare con calma e il cibo, preparato con attenzione e cura, deve essere fresco e di qualità!
١ شباط فبراير ٢٠١٩