Podcast - Italiando Storie - Arlecchino

PODCAST - Italiando Storie


Episodio 2 - Arlecchino

La storia di oggi è una storia di solidarietà e amicizia.
Il protagonista è Arlecchino, una delle maschere più famose della commedia dell’arte, quella coloratissima, con tanti colori diversi tra loro. Spesso a Carnevale si vedono persone vestite da Arlecchino. Il Carnevale, che è una festa di origine cristiana, è anche un periodo ricco di feste e travestimenti in maschera.  Il Carnevale racchiude moltissime storie molto interessanti, magari ve ne racconterò qualcuna più avanti...

La storia di oggi mi ricorda un episodio della mia infanzia. 
Avevo 7 o 8 anni e non volevo assolutamente vestirmi da principessa, come il resto delle mie compagne di scuola. Arrivò il giorno della festa e ancora non avevo il mio vestito quindi, quando mi presentai a scuola senza maschera, la maestra cominciò a cercare in una grossa scatola di vecchi costumi e tirò fuori un lungo e peloso vestito: un vestito da asino. 
Dovete sapere che essere un asino significa essere stupidi e testardi (sebbene l’asino sia un animale molto intelligente) ma io ero contentissima di avere un vestito così comodo e originale. E anche il resto dei miei compagni era invidioso del mio vestito da asino. 

Scusate, vi ho già raccontato una storia e non ho ancora cominciato con quella di oggi...

Vediamo insieme alcune delle parole che troveremo nel racconto di oggi

Gentile, gentile è un aggettivo per indicare una persona cortese, con buone maniere. Se lasci il tuo posto a sedere sull’autobus ad una persona più anziana, sei gentile.
Povero, povero significa con pochi o senza soldi.
Accontentarsi, accontentarsi è un verbo per indicare quando sei felice/soddisfatto di ciò che già hai.
A bassa voce, parli a bassa voce quando parli così, con il tono molto basso, solitamente per non farti sentire dagli altri.
Vestito, un vestito è un abito, un indumento. Può essere un vestito da donna, ad esempio quelli lunghi eleganti da sera, o di molti altri tipi. In questa storia, ad esempio, è un vestito in maschera, per travestirsi.

E ora mettetevi comodi e preparatevi ad ascoltare la storia...

Episodio 2 -  Arlecchino (beginner)


Arlecchino era un bambino che viveva in un paesino in provincia di Bergamo. Tutti gli volevano bene perché era gentile e buono con grandi e piccini. Era povero, povero, povero. La sua mamma era una cameriera e qualche volta non lavorava. Vivevano in una casa lungo la strada che portava sui monti. La casetta era semplice, pulita e ordinata.  Erano poveri ma felici perché si accontentavano di quello che avevano. Gli ultimi giorni di Carnevale si avvicinavano e in paese tutti parlavano della festa che ci sarebbe stata di lì a poco. Tutti i bambini parlavano degli abiti e delle maschere che avrebbero indossato.

Colombina, una graziosa bambina che proveniva da Venezia gli chiese: “Tu, Arlecchino, che cosa metterai per la festa?” lo???… Indosserò quello che indosso ora. Verrò a vedervi e mi divertirò lo stesso”. Sapeva, infatti, che la sua mamma non aveva soldi per un vestito nuovo.I compagni di scuola parlarono fra loro a bassa voce, e il giorno dopo tutti portarono un pezzetto di stoffa che le loro mamme avevano trovato .
Aimè… si accorsero che i pezzetti erano di diversi colori.
Non ci avevano pensato e rimasero molto tristi . Come fare? Non volevano che Arlecchino fosse senza vestito per la festa. “Non abbiate paura!”  disse Arlecchino. “La mia mamma penserà cosa si può fare con questi pezzetti colorati”. Tornato a casa mostrò alla sua mamma tutti quei pezzi e lei lo rassicurò con un bel sorriso.
Arlecchino sapeva che la sua mamma gli avrebbe fatto qualcosa di bello. E così fu. Durante la notte, alla luce di una candela, la sua mamma cucì insieme tutti i pezzetti e fece un bellissimo e allegro vestitino colorato.                                                                                                        
          Arlecchino, vestito a quel modo, uscì per le vie saltando e cantando perché aveva un bel vestito nuovo.
 Tutti gli fecero grande festa: a tutti piaceva quell’originale vestitino. Quell’ abito sembrò, a tutti,  ancora più bello  perché  ogni bambino aveva compreso che mettendo insieme quei piccoli pezzi aveva contribuito a creare una meraviglia.
Il vestito di Arlecchino divenne il simbolo dell’amicizia e della bontà dei bambini e della solidarietà delle loro mamme.

FINE




Secondo voi, qual’è la morale della storia di oggi? Avete domande o volete esercitarvi un po? Sarò felice di aiutarvi!
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