Perché l'insegnante non mi corregge quando parlo, se faccio un errore?
Perché l'insegnante non mi corregge quando parlo, se faccio un errore?
Studiare una lingua non significa conoscere e applicare la grammatica perfettamente e, soprattutto, studiare la grammatica non significa poi riuscire ad applicarla alla perfezione.
L'obiettivo quando si studia una lingua è comunicare, in diversi modi.
Quando io parlo, oltre alla lingua, uso una serie di convenzioni culturali che riguardano quella lingua: per esempio guardo negli occhi, il mio corpo è a una certa distanza da quello dell'interlocutore, sorrido se necessario eccetera. Nella comunicazione orale in generale è importante anche la fluenza, il ritmo, la naturalezza. Quindi: perché interrompere una persona che sta parlando in modo fluido, solo per una inesattezza di grammatica che però non compromette il significato ultimo?
Certo, se non capisco il messaggio chiedo di ripetere, ma se il messaggio è chiaro, perché fermare una persona che si sta sforzando di instaurare una relazione con me?
Per concludere: ci sono momenti in cui si studia e si riflette sulla grammatica, e in quei momenti è giusto che l'insegnante indirizzi alla correttezza; poi ci sono momenti in cui si lavora su altri aspetti della comunicazione, come la fluenza, e in quei momenti è giusto che l'insegnante spinga ad essere, appunto, fluidi, sicuri, sereni nel parlare.
11 de febrero de 2020